venerdì 29 luglio 2011

E' nata la nuova Società di calcio: si chiama AS CITTA DI BRINDISI srl



Coi dispetti ( "a stingu" si dice a Brindisi) non si è mai costruito nulla di buono. E la cosa ancor piu sorprendente è la partigianeria di alcuni organi di informazione che invece di dare una informazione imparziale ed obbiettiva han fatto il "tifo" apertamente ed han demonizzato persone che neppure conoscono. In compenso molti brindisini conoscono altre persone e quindi guardano pensosi questa travagliato parto. Si chiama Associazione Sportiva CITTA DI BRINDISI srl la nuova società calcistica brindisina nata, pare, questa mattina.
Mentre attendiamo comunicati ufficiali diciamo subito che si è partiti col piede sbagliato. Anzitutto le cose devono essere fatte PER qualcosa o qualcuno e non CONTRO qualcuno. E, stando a quanto riportato, si tratterebbe proprio di una sorta di rivalsa nei confronti di una terza persona che era seriamente interessata. Evitiamo di scendere nello specifico dei commenti ascoltati quà e là: come avevo già scritto più volte non è discorso di "brindisinità" o meno. L'onestà non ha latitudine e la competenza idem. In più abbiam già toccato con mano sia gli indigeni che i forestieri ed ognuno può giudicare.
Perplessità, notevoli, destano i nomi che circolano. In queste ore spero che qualche comunicato ufficiale metta fine all'incubo di avere nel Brindisi certe persone. Ma se così sarà, pazienza. Sebbene si tratti di una società, in qualche modo, di tutta la Città è pur sempre una società privata ed io non metto bocca nelle cose altrui. Ognuno può fare e disfare come vuole. Nessuno pero, all'indomani di un ipotetico nuovo fallimento o di una gestione "fallimentare" senza giungere al fallimento vero e proprio, nessuno-dicevo- potrà dire che io non l'avevo detto.
Se, come pare, vi sono "più anime" all'interno del sodalizio esse prima o poi entreranno in conflitto. E' nella "logica" di certi rapporti umani (e lo abbiamo visto pure in altre circostanze recenti) che si arrivi alla rottura perchè nessuno vorrà sottostare ai "diktat" altrui. Ora han fatto fronte comune verso un c.d. "nemico comune", ma presto o tardi si accapiglieranno fra loro ed il più scaltro si impadronirà e fara di testa sua. Le mele marce resteranno e le persone oneste andranno via o saran costrette a farlo. E' un vecchio film. Non mi interessano i film nuovi figuriamoci i remake. Comunque sia AUGURI e speriamo che mi sto sbagliando. Ma non credo. Non credo proprio di sbagliarmi.
E soprattutto presto la città interà vedrà chiaro chi c'è dietro (altra cosa da me largamente prevista ed anticipata mesi fà).

giovedì 28 luglio 2011

li vogliamo ONESTI. E basta. Non importa di dove.



Non è proprio il caso di mettersi a fare gli schizzinosi o, pare, di poter dettare degli aut-aut nientemeno che all'Amministrazione. E poi, a nome di chi? Chi rappresentano? Spero che le persone che stanno gestendo questa delicata fase non si lascino intimorire da queste "minacce" e diktat.






Nel merito: abbiam avuto gestioni miseramente fallimentari tanto con brindisini e tanto con forestieri. La discriminante, pertante, non può essere quella. Tanto più se si pensa che si vogliano estromettere delle persone serie ed intenzionate a fare bene in nome di un "campanilismo" che ha del ridicolo. Abbiam avuto calciatori con la maglia del brindisi baresi e persino poppiti. In realtà si vuol imporre un nome. Ed un metodo.






Il quesito(ma è un segreto di pulcinella) è: chi c'è dietro queste pressioni? Perchè, c'è pure bisogno di rispondere?

lunedì 18 luglio 2011

Allarme-odio a Brindisi: chi c'è dietro?



Eh già. Perchè a mandare due tre ragazzini a far una scritta non è che ci voglia molto. Non li si deve neppure pagare: si sentono fieri, orgogliosi addirittura. Credono di essere dei veri ultras ad inneggiare all'odio. Ma aldilà di questo (è un problema sociologico ed educativo di non facile soluzione) sarebbe utile conoscere chi sono i "mandanti" di questa campagna di odio e di demonizazzione in atto. Le ipotesi -anche molto plausibili- ci sono. Ma, almeno per ora, ce le teniamo per noi. Il fatto è che qualcuno ha capito che il grosso della tifoseria ha pian piano (ma, come si dice: meglio tardi che mai) compreso le dinamiche che hanno portato al fallimento. Persino i più ottusi hanno finalmente compreso anche se, magari per ostinata e stolta superbia, non lo ammetteranno mai. Ed allora occorreva rinfocolare la fiamma dell'odio. Creare (o RI-creare) un nemico. Che poi -ma questo lo sanno pure i sassi- l'obiettivo non è Ferrarese. O quantomeno: non è principalmente lui. L'obiettivo vero è il Sindaco Mennitti. (Parentesi: qua e là leggo accostamenti -molto arditi- fra l'operato del Comune e della Provincia. La solita storia del tutti colpevoli? Certo. Ma non solo. Qui ci sono precise strategie). Ovviamente è da condannare mille volte -a proposito: ad oggi non conosco nessuna presa di distanza da quelle odiose scritte...- la campagna atta a demonizzare il Presidente Ferrarese. E noi, forse i soli, abbiamo nettamente condannato l'episodio ed espresso la massima e sincera solidarietà a Massimo Ferrarese (ad esempio QUI: http://cronachebrindisine.myblog.it/archive/2011/07/14/odio-e-vandalismo-ora-i-tifosi-chiedano-scusa-a-ferrarese.html ). Ma la sensazione -netta, palpabile- è che si voglia far divampare un fecale incendio che "bruci" Mennitti e Ferrarese. E la politica -quella sporca, vile, ideologica- non è totalmente estranea. Ed allora è il caso di ribadire mille volte che abbiamo un ottimo Presidente della Provincia ed un eccellente Sindaco. Cui, inoltre, vanno fatti mille auguri di una pronta ripresa e di un ritorno graduale a prendere le redini della Città. E quelli invece inneggiano all'odio. Vergogna.