Punto primo: LA PALLA ERA ENTRATA abbondantemente.
Punto secondo:
l'arbitro stesso dev'essersi accorto della svista e - stando a quanto
dichiarato da Antonio D'Alena del Casarano ad una Testata- avrebbe persino
chiesto scusa. (QUI LE DICHIARAZIONI DI D'ALENA)
Ora, noi sappiamo che Domenica prossima è in programma Casarano Calcio-Brindisi Football Club. Quando delle Società - specie se "potenti" (e, nel suo ambito, la squadra leccese è una delle più solide economicamente come dimostra la rosa "stellare" di cui dispone) - subiscono dei torti arbitrali clamorosi - ed obiettivamente quanto accaduto a Fasano è clamoroso, almeno LIMITATAMENTE AL NON AVER VISTO LA PALLA SUPERARE AMPIAMENTE LA LINEA DI PORTA pur stando a uno o due metri- avviene uno strano meccanismo: nella gara successiva (o in più di una) la squadra penalizzata viene, per così dire, "compensata".
LA INTOLLERABILE "COMPENSAZIONE"
Avviene anche durante le partite: un arbitro si avvede di un suo clamoroso errore che avrebbe danneggiato una delle due squadre e per una ASSURDA "legge di compensazione" va a favorire, nel corso della stessa gara, quella squadra: ad esempio espellendo un calciatore avversario ovvero ancora si dimostra tollerante su alcuni falli di gioco ovvero ancora concede un "rigore generoso".
E così, CREDENDO DI FARE GIUSTIZIA, si commette un ulteriore sbaglio. Come se un errore potesse essere "riparato/compensato" con un altro errore. E' assurdo sul piano logico eppure avviene.
Anzi no: a titolo informativo diciamo una cosa: mentre allo Stadio Vito Curlo l'arbitro "non vedeva" il gol di Perez 50 km più a sud il Brindisi, durante la gara con la Palmese) segnava una rete assolutamente regolare (un bel gol segnato di testa da Giorgio Viti, 12° del primo tempo) che il Direttore di Gara annullava, non si comprende ancora la ragione.
cosimo de matteis