E' solo pallone!

Spiace. Sinceramente dispiace che, in queste ore, molti ragazzi giovani od anche giovanissimi stiano realmente SOFFRENDO per il futuro del Brindisi, così pieno di incognite. Spiace, spiace con tutto il cuore. 



E tuttavia l'interrogativo che dovrebbe interpellarci tutti è questo: può una persona - giovane o meno giovane- "dipendere" esclusivamente dalle sorti di una squadra di pallone?

Naturalmente la questione esula dalla realtà brindisina ed ha proporzioni spaventosamente nazionali ed addirittura internazionali. Ed allora è evidente che qualcosa non va se l'unica ragione di vita (che quindi genera felicità o infelicità) è una squadra di calcio: vale per il Brindisi, vale per il Catanzaro, vale per l'Atletico Leonzio.

Ecco: il vuoto esistenziale che si percepisce (che purtroppo spesso esplode in cieca violenza) ci preoccupa. Non può non preoccuparci. Né si può sbrigativamente dare la colpa a calciatori, tecnici o dirigenti: se una persona vive in funzione di una squadra di calcio e non riesce a pensare ad altro c'è davvero qualcosa che non va. 

Fermo restando le altre responsabilità - istituzioni, stampa, genitori e gli stessi calciatori/dirigenti - c'è purtroppo qualcosa che non va. Interroghiamoci ma non fermiamoci a questo: ciascuno nel proprio àmbito e con le rispettive responsabilità operi perchè le cose ritornino alla normalità. Almeno un poco.