Addio Gigi Rocca, persona educata prima ancora che forte calciatore

 


LUIGI ROCCA 

Coli (Piacenza) 18 Giugno 1963 
Piacenza, 20 Ottobre 2024 


E’ morto Luigi – Gigi- Rocca, già calciatore del Brindisi, Domenica 20 Ottobre 2024 a Piacenza, la città dove viveva. 
Per dare un ultimo saluto: la camera ardente è allestita presso la casa funeraria “Porta del cielo”, aperta dalle 8.30 alle 19
(Strada  Gragnana, 19 a Piacenza)

Il funerale sarà celebrato mercoledì 23 ottobre alle 15.30 nella Basilica di Sant’Antonino, nella omonima piazza, in Centro,  a Piacenza.


Con sincero dispiacere ed anche con sorpresa – data l’età- ho saputo della morte di Luigi – Gigi- Rocca, già calciatore (anche del Brindisi) e successivamente allenatore. 

Il dramma è accaduto Domenica 20 Ottobre 2024, nel pomeriggio, nella sua Piacenza, precisamente in località Godi: durante una partita di calcio tra amici ha avuto un malore improvviso perdendo subito conoscenza. Chiamati i soccorsi e trasportato d’urgenza con l’eliambulanza, presso l’Ospedale Guglielmo da Saliceto, Rocca è morto lì, nel nosocomio piacentino nel tardo pomeriggio. 

Nel breve volgere di poche ore la triste ed improvvisa notizia si è diffusa in tutta Italia: già nella stessa serata di Domenica,  Beppe Bergomi, suo compagno ai tempi dell’Inter, lo ha detto in  diretta TV durante la trasmissione “Sky Calcio Club” . 



LA CARRIERA - Gli inizi tra Podenzano e l'Inter...

E' stato scritto, in numerosissimi articoli, che è cresciuto nelle giovanili dell'Inter. Ed è vero, anzi verissimo. Tuttavia ci pare giusto e doveroso ricordare che agli albori, il giovanissimo Gigi, è a Podenzano - vicino la natìa Coli- che tira i primi calci.
 
Ed è con la maglia rossoblù della Polisportiva Podenzano che disputa le sue prime partite: teatro lo storico Campo Sportivo "San Germano" :




Successivamente, data le notevoli qualità ed il suo talento,  Gigi Rocca effettivamente approda nelle giovanili del club nerazzurro. 

E fa il suo esordio in prima squadra, con mister Bersellini, nel settembre del 1981: Rocca ha 18 anni compiuti tre mesi prima e subentra ad un “mostro sacro” come Oriali che sostituisce al 28° del secondo tempo di Inter-Adanaspor di Coppa Uefa. L'Inter vince quattro a uno. E', come detto,  il 30 settembre dell'81: la gara si disputò a Cesena. 


La sua prima alla “scala del calcio” invece avviene la stessa Stagione (81-82): a San Siro si gioca Inter-Avellino e Gigi Rocca entra con la maglia numero 16  (per i più giovani: la numerazione era dal’1 a 11 e dal 12 a 16 erano quelli della panchina. Il nome dietro era scritto solo durante i Mondiali) a sostituire Giancarlo Pasinato al 19° della ripresa. 

La Stagione successiva (82-83) va in prestito a Siena, in C/1: i toscani sono neopromossi, il giovane Rocca colleziona 12 presenze. L’anno successivo l’Inter lo gira al Trento sempre C/1 però il Girone A, quello settentrionale: 20 presenze. 
La Stagione 84-85 si riaggrega in prima squadra, con in panca Castagner

Ad ottobre però è nuovamente ceduto, in prestito, alla Sanremese: nella città dei fiori Rocca matura ulteriormente: 27 presenze e tre reti, niente male. 

Il cartellino di Rocca è ancora di proprietà dell’Inter e, curiosamente, il 7 febbraio dell’85 affronta la “sua” squadra: al Comunale di Sanremo, in coincidenza con l’inizio del Festival, si gioca l’amichevole Sanremese-Inter: senza portarla alle lunghe la “beneamata” perde in uno stadio gremito per due a uno, Gigi Rocca è titolare ed oramai calciatore maturo per il grande salto.




In estate – siamo nel 1985- c’è uno snodo nella sua carriera calcistica: probabilmente lui ambiva di tornare a San Siro ed invece viene acquistato dall’ambizioso Taranto del Presidentissimo Vito Fasano. 

Il ragazzo di Coli ha ancora 22 anni quando sbarca in riva allo Jonio: certo, è ancora Serie C, ma la piazza è importante e può rappresentare una ottima rampa di lancio. 
E sarà una stagione vincente: il Taranto raggiunge la promozione in Serie B, con in panca Mimmo Renna, e lui è fra i protagonisti nonché titolare inamovibile. 


Naturalmente viene super confermato: in squadra ci sono Maiellaro, bomber De Vitis, Tavarilli, in panca ancora Renna. 
A Taranto disputerà complessivamente tre stagioni: 81 presenze ed anche 5 gol. 

BRINDISI!

Nell’estate del 1988 Rocca si trasferisce: lo vuole mister Ansaloni che sta assemblando uno squadrone. E quindi Gigi “attraverso la Via Appia”  si porta dallo Jonio all’Adriatico: città più piccola, non avrà i ventimila tifosi dello Iacovone di Taranto ma a Brindisi disputa un campionato coi fiocchi e troverà una piazza calda, appassionata e numerosa. 



Il Girone meridionale della C/1 , quell’anno (88-89), era davvero “quasi” una Serie B: Cagliari, Perugia, Catania, Palermo, Foggia, Salernitana e lo stesso Brindisi non era da meno: nella città messapica ritrova Bergamaschi (entrambi cresciuti nell’Inter), e poi Campilongo, Benarrivo, Goretti, Insanguine e gli ex Taranto,  come lui  Tavarilli e Serra. Uno squadrone, per la Serie C è davvero uno squadrone. 



In Serie B ci andarono il Cagliari di Ranieri ed il Foggia, subito dopo il Palermo e lo stesso Brindisi: di quella memorabile squadra – che a Brindisi ancora ricordano- Gigi Rocca fu uno dei pilastri: con tutte e 34 le partite giocate fu il più presente. 

Consideriamo, sul piano tecnico e qualitativo, la stagione a Brindisi come l’apice del suo percorso da calciatore: certo, quella successiva (89-90) con la Casertana non fu male, anzi. Il presidente campano Cuccaro mise a disposizione di mister Caramanno calciatori del calibro di Ravanelli, Campilongo, (che, come lui e Serra venne preso dal Brindisi “stellare” 88-89): quella Casertana sfiorò di un soffio la promozione in B – salirono Taranto e Salernitana- ma approdò tra i cadetti l’anno successivo. Ma Rocca non c’era più: nell’ottobre del 90 – Gigi ha 27 anni, considerata l’età migliore per un calciatore-  torna nella sua Piacenza ed indossa per la prima volta la maglia biancorossa. 



In panca c’è un certo Cagni, allora allenatore emergente – aveva 40 anni- ed a Piacenza era iniziata l’era Garelli. I biancorossi vincono il Campionato 90-91 e tornano in Serie B dopo un po’ di tempo. Rocca, con le sue 14 presenze (ricordiamo che giunse a stagione iniziata) contribuì alla promozione ed era logico attendersi la riconferma. 

Le cose andarono diversamente: il Piacenza aveva iniziato la bellissima scalata che l’avrebbe portata stabilmente in Serie A ed il piacentino, il forte mediano Gigi Rocca da Perino di Coli, deve accasarsi altrove! 


La stagione 90-91 la disputa a Siena in C/1 (un ritorno per lui: come detto prima vi era stato, ventenne, in prestito) e così anche l’annata successiva (91-92). Complessivamente 41 presenze e due reti per lui nella parentesi toscana. 
Nel 1993 torna a giocare “vicino casa” e precisamente a Fidenza dove disputerà le ultime stagioni da calciatore, prima di intraprendere, giovanissimo (nel 96 ha appena 33 anni) quella di allenatore. 


"MISTER" GIGI ROCCA


E comincia proprio dalle Giovanili del Piacenza. La prima esperienza è però al Codogno, Campionato di Eccellenza. Siamo nella Stagione 2002-2003: appesi gli scarpini al classico chiodo Gigi Rocca, oltre alla “carriera” di allenatore (che stiamo vedendo in breve) ha intrapreso una ulteriore attività: in centro a Piacenza nasce “Mondial Viaggi” che gestirà con la consorte Antonella. 





Torniamo a “Mister” Rocca: al Codogno parte con un nono posto, non male. L’anno successivo sfiora la promozione (per tre soli punti) guidando il Fanfulla, storico club lodigiano. Nel 2004-05 è sulla panchina del Fiorenzuola: è una stagione critica per il team rossonera (che culminerà infatti con la retrocessione) ma è un passaggio fugace.  La Stagione successiva (05-06) altra veloce apparizione alla guida del Brembio mentre nel 2007-2008 guida il Bettola Spes.  

Poi un breve ritorno nei Professionisti: viene chiamato dal Carpenedolo nel tentativo di salvare la Serie C. Subentra a Zanoncelli e in tandem con Ivan Rizzardi – peraltro sprovvisto del patentino- guidano il “Carpe”

IL CALCIO CHE CAMBIA (in peggio...)

Siamo nel 2010. La Serie C ha cambiato nome (poi lo cambierà ancora, ritornando alla Serie C unica  e chissà in futuro) e si parla di “Lega Pro – Seconda Divisione”. Ma non è cambiato solo il nome: è cambiato il calcio. E perdonate se questa frase vi sembrerà banale e scontata. Che il calcio cambi, col tempo, è normale. Ma che peggiori e si “sfiguri” non è normale e non è bello. 

Tornando a Mister Rocca: guida la squadra di Marsaglia, paese non molto distante dalla sua Coli (Stag. 10-11), poi ancora sulla panchina del Codogno  - che nel frattempo è scivolato in Promozione- ed infine, la Stagione successiva ancora con i celesti lodigiani: Campionato Regionale di Promozione Lombarda, Girone F, 2013-2014. Il percorso di Rocca allenatore si conclude qui. 

E qui terminano pure le nostre modeste note su Gigi Rocca: abbiamo voluto provare a tracciare un profilo calcistico di questo uomo di calcio d’altri tempi. 
E “d’altri tempi” non solo perché il calcio, come detto, è cambiato (in peggio, purtroppo) ma soprattutto perché uomini come lui diventano sempre più rari: onesto, serio, leale, discreto. 
E queste cose non le dico soltanto io – che sarebbe ben poca cosa- ma in tanti, tantissimi. Ed infatti concludo riportando un dialogo, facilmente rintracciabile in rete, di queste ultime ore


La scomparsa improvvisa di Gigi Rocca lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere le sue grandi qualità di uomo, sportivo e illuminato conoscitore del mondo del calcio.
Chiamarlo calciatore prima e allenatore poi mi sembra riduttivo, lo definirei piuttosto maestro di vita prestato al mondo del pallone che lui tanto amava.
Io che avuto la fortuna di conoscere le sue doti umane e sempre coerenti al suo modo di interpretare il calcio proprio all'interno della nostra Società con immenso dolore mi inchino alla sua improvvisa e prematura scomparsa. Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte mia e di tutti i tifosi codognesi. Francesco Rossi, Codogno. 


Gentile signor Francesco Rossi , 
io non la conosco. Ma posso assicurarle che non solo CONDIVIDO PIENAMENTE ciò che lei ha scritto ma, le dico, sono innumerevoli i messaggi di questo tipo. Gigi Rocca era una persona DAVVERO STRAORDINARIA (scusi il maiuscolo ma davvero vorrei "urlarlo" al mondo intero!). L'ho conosciuto, io giovanissimo giornalista - avevo appena 17 anni- quando ha militato nel Brindisi. Fu di una cortesia ed educazione che non potrò mai scordare: eppure ero un semplice ragazzino, con questo registratore in mano. E mi accolse lì, quella sera, dove abitava. Ecco, in questi giorni non faccio che ritrovare LE MIE STESSE IMPRESSIONI in tutti coloro che lo hanno conosciuto: dall'Inter (è stato Beppe Bergomi, suo compagno nelle giovanili ed in prima squadra, a dare la notizia fra i primi, Domenica sera in diretta su Sky Sport) al Codogno, passando per Taranto, Caserta, Sanremo, Siena , Trento..... Era davvero una brava persona: che Iddio lo abbia in gloria, il suo sorriso, la sua gentilezza HAN FATTO DEL BENE A MOLTI. Un saluto. cosimo de matteis, brindisi.