Sulla necessità -urgente!- di far piazza pulita. E fondare la Nuova Brindisi Sport 1920

 

Il nostro recente post (chiamarlo articolo ci pare eccessivo) ha avuto una certa attenzione. E naturalmente ci fa piacere.

 

In verità sia i siti che gli spazi sui social network (in particolare la Pagina facebook) hanno un discreto numero di visualizzazioni.

Un numero in crescita, lenta ma costante.

Così come crescono le persone che non solo leggono ma mettono anche il loro "mi piace" alla Pagina: GRAZIE A TUTTI!

 



Nel merito del suddetto post/articolo ci ha positivamente colpito il fatto che il primo commento è venuto da un esponente di spicco della tifoseria anche se forse è riduttivo definire Sergio Pizzi "solo" un grande tifoso, amante del Brindisi (e di Brindisi).

 

Pizzi è fra i convinti fondatori della "PerBrindisi"  che fu una assoluta novità, almeno nella nostra realtà cittadina.

 

La PerBrindisi è stata a pieno titolo dentro la Brindisi FC fino a pochi mesi fa: deteneva una quota minoritaria ma era una presenza significativa oltre che, come detto, un fatto innovativo nel panorama calcistico brindisino.

 

Dei semplici tifosi che hanno una presenza reale nella Società ( essendo titolari di azioni/quote societarie): più corretto usare il verbo al passato. La PerBrindisi, infatti, aveva una presenza, oggi non più.

 

Ed è stato rilevato che la cessazione di tale presenza è passata in secondo piano: in pieno stato di ebbrezza ( che ha pericolosamente contagiato tutti: dai tifosi ai dirigenti passando per i giornalisti: tutti ebbri, "ubriachi" per la gioia della promozione.

 

Nello "stordimento" che è insito nella ubriacatura si perde un poco il contatto con la realtà.

 

Non e' bello ubriacarsi ma può succedere. Il guaio è che l'ebbrezza e' durata a lungo, molto a lungo!

 

 

Si diceva che la cessione delle quote societarie della PerBrindisi e la sostanziale uscita dal Brindisi FC passò inosservata. Ed anzi la stampa salutò con soddisfazione il fatto che la famiglia Arigliano detenesse il 100%.

 

I fautori della storica promozione avevano il comando completo: bene così, dicevano.

Si e' giunto a parlare della opportunità di dedicargli un monumento. Ed inoltre quante volte si è celebrato il fatto che il Brindisi mancasse da 33 anni dalla Terza Serie nazionale. La qual cosa è vera, ma si dimentica che è stato un fatto puramente casuale determinato dalla eliminazione della C/2 o Seconda Divisione.

Nei fatti il Brindisi aveva già vinto in questi anni il Campionato di Serie D: con Salucci e coi fratelli Barretta. Ed era approdata in Seconda Divisione, disputando pure discreti campionati sul piano strettamente calcistico e statistico.

 

Quindi la "storica conquista dopo trentatré lunghissimi anni" e', nei fatti, frutto di un episodio contingente ( la riforma dei campionati).

 

Ci sia consentito di insistere su quest' aspetto in quanto si è giunti a dire apertis verbis che la famiglia Arigliano è riuscita " là dove altri avevano fallito". E lo si è detto con una certa enfasi.

 

Come detto: la vittoria del Campionato di Serie D ( ché di questo si è trattato) era accaduta altre volte, ed abbiamo già menzionato gli artefici.

 

Ecco, ridimensionata la portata di quanto accaduto nella Stagione 2022-2023 ( possibile solo grazie al suicidio calcistico della Cavese, ed anche questo è stato detto ma non abbastanza), torniamo all' oggi: lungi dai monumenti da fare e finita ( chissà perché) la fase dei salamelecchi verso la Dirigenza da parte della stampa eccoci di fronte alla dura realtà che è di un fallimento calcistico di proporzioni notevoli, una retrocessione e dei deferimenti e penalizzazioni sancite dalla Procura Federale della Figc.

 

Inutile dire le ragioni di tali Provvedimenti giacché sono ben noti a tutti i tifosi brindisini.

 

In tale contesto c'è persino chi spera che la situazione sia sanabile, che qualche misterioso benefattore si faccia carico di tutto e salvi la presenza in Serie D 24-25 ( campionato che il Brindisi probabilmente affronterebbe con ulteriori penalità).

 

Noi saluteremmo costui e davvero ci faremmo promotori della edificazione di un monumento in suo onore se davvero tutto questo accadesse!